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Per superare gli esami universitari ci vuole metodo

Per superare gli esami universitari ci sono diversi passi da fare. Partendo dal superamento dell’ansia, mettere a punto una buona strategia, avere chiari i propri obiettivi senza perdere mai la motivazione, essere concentrati ma al tempo stesso intervallare momenti di studio a momenti di svago [Esami universitari: come passarli, passo dopo passo].
Vediamo ora come darsi un metodo di studio.

Una prima lettura veloce aiuta a inquadrare subito la materia

Quando arriva il momento di mettersi a studiare è facile lasciarsi scoraggiare dalla gran mode di dati da memorizzare, pagine su pagine da capire e imparare, frotte di nozioni da ricordare. Ma basta lavorare con criterio per superare l’ostacolo. Studiare significa approfondire un concetto ma per approfondirlo al meglio, senza sentirlo indigesto, è meglio approfondirlo procedendo per gradi.

All’inizio, quindi, è meglio non dedicarsi subito allo studio vero e proprio ma approcciare la materia in maniera più soft. È il momento di dedicare a tutto il materiale una lettura veloce, giusto per capire, a grandi linee, cosa ci si accinge a imparare.

Dare un’occhiata veloce al materiale di studio è utile per diverse ragioni: permette di farsi un’idea – superficiale sì, ma comunque comprensiva di tutto il materiale – di ciò che c’è da studiare e consente anche di individuare in poco tempo l’eventuale presenza di argomenti che già si conoscono e padroneggiano. Inoltre, anche se con una lettura veloce, si iniziano già a porre le basi su cui costruire la conoscenza dell’argomento.

Una seconda lettura più approfondita per fermarsi a riflettere sui concetti

Dopo essersi fatti un’idea appena abbozzata, è il momento di definire meglio l’argomento di studio. Occorre perciò leggere con più calma, soffermarsi con più attenzione sui concetti, senza però mai dimenticare che non serve dare a tutte le parti del testo la stessa importanza. Un testo di studio, infatti, ha parti assolutamente fondamentali – che costituiscono le nozioni imprescindibili – e parti che invece sono per lo più di raccordo e approfondimento.

Individuare i concetti chiave, quelli che la matita (e soprattutto la memoria) dovrà sottolineare. Le successive letture dei testi da studiare per l’esame servono per capire quali sono i concetti principali e per sottolinearli.

Qui entrano in gioco però le preferenze personali: c‘è chi ama sottolineare armato di matita e/o colori e evidenziatori e chi invece preferisce lasciare il libro intonso. In ogni caso l’importante è che siano l’attenzione e la memoria dello studente a soffermarsi sui passaggi più degni di nota.

Le mille forme delle mappe concettuali e l’uso dei colori

Le mappe concettuali possono essere un ottimo strumento per facilitare l’apprendimento. Nel disegnare una mappa concettuale, infatti, già si familiarizza con l’argomento oggetto di studio e, una volta che la mappa è pronta, ci si può rinfrescare la memoria osservando le informazioni più importanti con un colpo d’occhio.

Ogni argomento e ogni studente ha però la sua mappa concettuale: c’è chi predilige mappe gerarchiche dove si mette in cima l’argomento principale, chi usa le mappe a flusso per descrivere un processo e chi fa diventare l’argomento un sole da cui far partire tante frecce come raggi per costruire una mappa concettuale a raggiere.

Stimolare i sensi per stimolare la memoria

Perché non fatichiamo a ricordare avvenimenti per noi importanti, anche se sono successi molto tempo fa, mentre ci sembra proprio impossibile riuscire a memorizzare quel libro da studiare per quell’esame? Per stimolare la memoria è importante cercare di stimolare i sensi. Lo studio deve solleticare non soltanto la vista, tramite la lettura dei testi, ma deve diventare un’esperienza completa. Per questo l’immaginazione aiuta.
Studiare per un esame cercando solo di affidarsi alla memoria a breve termine può dare esiti disastrosi: la materia d’esame deve diventare un pianeta da esplorare nei suoi molteplici aspetti e le pagine vanno metabolizzate senza fretta, sforzandosi di capire davvero ciò che si sta studiando e non solo di ripeterlo acriticamente. Solo così, anche a distanza di anni, la materia oggetto di studio in quel momento, diventerà parte integrante del proprio bagaglio culturale e tornerà senz’altro utile, nel corso della vita professionale, avvalersi di quelle determinate informazioni.

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