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I laureati dei corsi L-15 ed LM-49 per il riconoscimento dei loro titoli

In questi ultimi giorni un gruppo di studenti italiani dei corsi di laurea in turismo, delle classi L 15 Scienze del Turismo e delle classi LM 49, la magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi turistici, si è mobilitato attraverso facebook per sensibilizzare i presidenti dei corsi e le istituzioni a sostenere il riconoscimento delle nuove classi di laurea vigenti nell’ordinamento legislativo nazionale e in particolare per una equiparazione delle classi di laurea L-15 e LM- 49 a classi di laurea normalmente indicate nei requisiti dei bandi di selezione al fine di poter partecipare, senza preclusioni, alle selezioni nelle pubbliche amministrazioni.

Cinque anni fa sollevammo già questa problematica sollecitati da una serie di evidenti lacune ed ingiustizie, oltre che dal proliferare di corsi di laurea in un contesto che impediva le possibilità per i laureati di spendere il proprio titolo di studio nelle pubbliche amministrazioni preposte al turismo.

Il dibattito sui forum

Nessun riconoscimento e nessuna corsia preferenziale coerente. Nel forum Prendi una laurea nel turismo ci fu un timido segnale di interesse e la voglia da parte di qualcuno di far qualcosa (valenza giuridica delle lauree turistiche). Il tutto però poi si perso nel nulla. Oggi siamo ad un malcontento diffuso in lungo e in largo nella penisola, con tanti neo dottori del turismo in cerca di una bussola e con la speranza di avere un sistema paese e sistemi territoriali in grado di assorbirli.

Riportiamo fedelmente il documento preparato dagli studenti, una lettera indirizzata ai presidenti dei corsi di laurea e ai vari rappresentanti delle istituzioni, con l’augurio da parte nostra che le loro richieste ricevano un’adeguata attenzione e qualcuno che si faccia carico di trovare soluzioni:

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Il documento degli studenti

“In questo momento di grande difficoltà economica del nostro paese noi studenti e laureati del corso di laurea in Scienze del Turismo classe triennale L 15 e magistrale LM 49 poniamo all’attenzione dell’opinione pubblica tutta e in particolare all’attenzione degli illustri Ministri della Repubblica all’Istruzione, alla Pubblica Amministrazione, al Turismo e ai Beni Culturali delle problematiche che incombono sul futuro dell’Italia e sul futuro di noi laureati.

La nostra generazione si è trovata a decidere se intraprendere dei percorsi formativi tradizionali o se scommettere il proprio futuro in innovativi percorsi di formazione, più al passo con i tempi moderni, messi a disposizione dal sistema universitario italiano già nella prima riforma del 1999. Noi siamo stati coraggiosi, abbiamo scelto la modernità, consapevoli che il mondo di oggi è globalizzato e con nuove industrie dedicate al leisure e all’intrattenimento.

Ad oggi, molti coraggiosi ragazzi si sono laureati e hanno intrapreso carriere lavorative inerenti al corso di studi, altri hanno preferito non seguire la preparazione universitaria e hanno intrapreso carriere negli ambiti più vari.

Lo hanno fatto sopratutto per le difficoltà incontrate nell’inserimento delle nostre figure professionali in un contesto lavorativo che non è ancora pronto ad accoglierle e propone troppo spesso solo offerte di lavoro come receptionist o animatore di villaggio che ci sminuirebbe e soprattutto per cui non è necessaria una preparazione come quella conseguita con le nostre lauree.

Oltre a ciò viene posto un ostacolo formale a noi laureati che, credendo ai principi enunciati nei manifesti degli studi e nelle leggi che regolano le classi di laurea universitarie, vogliono intraprendere carriere in enti pubblici o in organismi che usano il metodo del bando di concorso pubblico per la selezione del personale.

Le anomalie dei bandi di concorso

In particolare si rilevano delle grosse anomalie nella stesura dei bandi di concorso, tuttavia ancorati a vecchie formule in cui si enunciano i titoli di studio in vigore dodici anni fa. Negli articoli dei bandi dove si enunciano i titoli di studio riconosciuti sono presenti corsi di laurea di un ordinamento superato pienamente almeno da due importanti riforme universitarie (D.M. 509/99 e D.M. 270/04).

Questo metodo comporta l’esclusione dei laureati dei nuovi ordinamenti che in precedenza non avevano modo di esistere o non avevano un’estensione tale, per importanza e partecipazione, di poter partecipare a selezioni nazionali pubbliche in amministrazioni statali. Le classi in oggetto a questa lettera fanno parte di quelle escluse in modo pressoché totale dai bandi, anche quando si ricercano figure professionali strettamente attinenti alle competenze dei laureati.

In questi ultimi tempi assistiamo inermi a scelte che ci lasciano perplessi nell’ambito strategico turistico. Ci avviliscono gli annunci di rilanci turistici straordinari ad opera di strutture che del turismo conoscono solo i lati più ovvi e scontati. Riteniamo che non sia necessario l’arrivo di 6000 migrati su un’isola per promettere un piano straordinario di rilancio turistico. Dovrebbe esserci una pianificazione ordinaria fatta da esperti che possa analizzare tutte le variabili di mercato.

I laureati in Scienze del Turismo e in Progettazione e Gestione dei Sistemi turistici possiedono le capacità e le conoscenze per pianificare le strategie turistiche di una destinazione, sanno gestire l’integrazione delle aziende ricettive con i servizi culturali e ambientali, conoscono tecniche di promozione, commercializzazione e gestione di prodotti turistici anche con l’ausilio delle nuove tecnologie informatiche, hanno competenze tecniche necessarie per la programmazione dei progetti di intervento culturale delineati da amministrazioni pubbliche.

“Il ministero del Turismo si affidi a chi ha le giuste competenze”

Tra le nostre specificità vorremmo evidenziare soprattutto ai Ministri al Turismo e ai Beni Culturali la nostra: “avanzata competenza nel progettare e attuare interventi intersettoriali e infrastrutturali necessari alla qualificazione dell’offerta turistica, in particolare nelle località impegnate nella valorizzazione dei beni culturali e ambientali con la costituzione e promozione di nuovi prodotti turistici”(Obiettivi formativi qualificanti, decreto 270/04 LM 49).

Portiamo dunque a conoscenza dei Ministri che non è necessario inventare figure prese in prestito dalla Protezione Civile Nazionale per valorizzare scavi archeologici come è successo a Pompei ma esistono le figure altamente formate dal sistema universitario nazionale pubblico pronte a mettere in gioco le proprie competenze per il bene dell’Italia, dei nostri beni culturali e della nostra economia che sempre più si basa sull’industria, sottolineiamo dell’INDUSTRIA, turistica.

Questa lettera vuole essere un’esortazione a che le strutture ministeriali si attivino per divulgare l’importanza delle nuove classi di laurea vigenti nell’ordinamento legislativo nazionale. Allo stesso tempo vuole essere una richiesta per tutti gli organi di competenza, in primo luogo il CUN, per una equiparazione delle classi di laurea L-15 e LM- 49 (con loro precedenti corrispondenze ) a classi di laurea normalmente usate nei bandi di selezione che richiedono competenze simili a quelle enunciate.

Si rende necessaria l’equiparazione per dare l’opportunità ai partecipanti dei bandi già emanati e non ancora scaduti, di poter partecipare senza richiedere l’emanazione di nuovi bandi corretti.

Si abbia il coraggio di premiare chi sceglie l’innovazione

Siamo fiduciosi che l’ordinamento statale italiano approvi la nostra coraggiosa scelta di innovazione, una spinta che porta tutti noi a pensare sempre con ottimismo a uno sviluppo diverso del nostro paese. Uno sviluppo sostenibile, basato sul benessere diffuso nella destinazione e su un’offerta destagionalizzata. Vorremmo partecipare attivamente alle scelte strategiche del turismo in maniera sistematica e non essere relegati ad “animatori turistici laureati”, con tutto il rispetto per la figura professionale non riteniamo ci sia bisogno però di cinque lunghi anni di università per esercitarla.

Esortiamo dunque sia le aziende, sia le Pubbliche Amministrazioni a usufruire delle nostre competenze, con coraggio. Lo stesso coraggio che abbiamo avuto noi nell’intraprendere carriere universitarie nuove. Se le aziende ritenessero non sufficienti la nostra preparazione o le pubbliche amministrazioni non necessaria la nostra presenza, crediamo sia il caso proprio in questo incontro di tutti i Presidenti dei corsi in Scienze del Turismo, una presa di coscienza e se necessario un passo indietro per il nostro corso di laurea.

Preferiamo sia cancellata definitivamente la nostra classe triennale e magistrale, piuttosto che vivere nell’incertezza e nella proibizione. Noi non abbiamo più tempo e non vogliamo pensare che quello speso fino ad oggi sia stato del tempo sprecato, non vogliamo pensare che le nostre tasse siano servite solo per evitare la chiusura delle nostre facoltà o per arricchire professori che altrimenti non avevano nulla da insegnare. Non vogliamo pensare che l’unica via di scampo sia quella di chiedere il rimborso delle tasse e delle nostre spese universitarie per degli studi che qualcuno dice di non valere a molto.”

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