Obiettivo principale del lavoro è stato di presentare quali sono i diversi legami e le varie tipologie aggregative tra le imprese del settore turistico, come si costituisce una rete locale di offerta turistica integrata e come il turismo esperienziale possa esserne un elemento costituente.
Nel primo capitolo ci si è anzitutto soffermati, per dare un senso a ciò che si affermerà successivamente, sulle principali motivazioni che spingono le imprese ad aggregarsi e sui benefici derivanti. A tale premessa segue l’analisi delle diverse tipologie di aggregazione e si presenta una classificazione generale, descrivendo alcune delle forme più diffuse.

Scopo del secondo capitolo è invece quello di analizzare le diverse forme aggregative nel settore turistico, anche in questo caso è risultato necessario fare una premessa e specificare il concetto stesso di “settore turistico”: a tal fine è stato utile fare ricorso ai due approcci “dell’offerta e della domanda” attraverso i quali si è giunti al cosiddetto “modello input-output” dal quale si può desumere che “il turismo non compare come settore di produzione ma come un tessuto che interessa tutto il sistema produttivo nazionale”(1); sarà proprio l’analisi di questo “tessuto” l’argomento principale del secondo capitolo. Lo studio del suddetto si esplica attraverso l’analisi dei legami tra le imprese turistiche e in particolare attraverso l’esame delle diverse forme di integrazione: orizzontale, verticale e diagonale. Analizzando i legami in un’ottica di destinazione ci si rende conto che tali connessioni sono rese possibili per mezzo dell’azione del turista, definibile il “catalizzatore” dell’intero sistema turistico (2); è infatti sulla base della relazione che si crea tra la domanda del turista e l’offerta di una destinazione che scaturiscono le tre possibili configurazioni dell’offerta di una destinazione: punto-punto, package e network. Nella configurazione network la destinazione riesce a organizzarsi come prodotto turistico, si sviluppano le forme di cooperazione fra le imprese presentate anticipatamente e le forme di cooperazione delle stesse con i diversi soggetti responsabili della governance del territorio.

Il terzo capitolo riprende il concetto stesso di prodotto turistico mettendo in atto il seguente salto concettuale: affermare che il prodotto turistico si identifica con il prodotto turistico globale è riduttivo e risulta ormai più appropriato riferirsi a questo utilizzando il concetto di esperienza turistica; questo salto presuppone che la domanda turistica si sia evoluta, ciò vuol dire che solo le destinazioni che coglieranno questa evoluzione riusciranno a creare un’offerta turistica vincente. Nel capitolo verrà presentato il passaggio da prodotto turistico globale a esperienza turistica, si presenterà il teatro come modello di riferimento per la produzione turistica e gli attori coinvolti nella formazione dell’esperienza. A fini esplicativi, si presenteranno infine i primi passi compiuti da un consorzio sardo nella definizione di possibili elementi di offerta esperienziale e in particolare nella generazione di un concept esperienziale applicabile nel territorio del consorzio, la metodologia seguita nella progettazione è quella del Tourist Experience Design(3).

(1) CANDELA G. – FIGINI P., Economia del turismo e delle destinazioni, Milano, McGraw Hill, 2010 p.46
(2) CASARIN F., Il marketing dei prodotti turistici. Specificità e varietà, Torino, McGraw Hill, 2007 p.38
(3) Tourist Experience Design è un marchio registrato di Andrea Rossi e Maurizio Goetz.