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Università: iniziamo a esplorare la tesi di laurea

Il primo passo da compiere: scegliere un titolo chiaro ed efficace

Il titolo non è altro che la sintesi dell’argomento che intendiamo affrontare. Per trovare un titolo efficace per la propria tesi è utile mettersi nei panni di chi quella tesi dovrà ascoltarla e poi giudicarla: quando si crede di aver trovato un titolo adatto è infatti sempre bene domandarsi se, da esterni, non sapendo nulla della tesi in esame, si reputerebbe quel titolo altrettanto efficace.

La tesi di laurea è, al tempo stesso, una porta che si chiude lasciandosi dietro la vita universitaria e un portone che si apre per accogliere il futuro professionale. Ebbene: il titolo della tesi è la chiave che dà inizio a questo nuovo ingresso.

Le tre qualità che il titolo deve possedere? Precisione, coerenza, chiarezza. Meglio evitare troppi giri di parole e parole confuse. Un titolo deve essere puntuale, deve andare dritto al punto per colpire l’attenzione nel migliore dei modi. Un titolo inoltre deve essere assolutamente coerente con il contenuto della tesi stessa.

Mai usare titoli ad effetto per colpire, se poi non si è in grado di mantenere di tener fede alle promesse e alle aspettative che si vengono a creare. La chiarezza è un’altra dote importante, perché essere comprensibili sin dalle prime battute della propria tesi significa cominciare con il piede giusto quel percorso speciale che è la discussione della propria tesi di laurea.

L’abstract, l’essenza della tesi di laurea

Cos’è l’abstract? Letteralmente un “estratto”, un riassunto. Gli studenti universitari si spremono le meningi per dare il meglio di sé nella stesura della propria tesi universitaria? Bene, devono farlo anche per l’abstract: è il succo della tesi stessa, l’essenza della tesi riportata in breve.

Se il titolo è l’esca con cui catturare l’attenzione degli astanti, l’abstract della tesi è l’unico con cui arpionarla definitivamente. Meglio quindi allenarsi con dedizione, anche se solitamente non si possiede il dono della sintesi, perché è importante essere capaci di rendere l’idea del lavoro che si è fatto anche usando poche parole.

Le 3 M delle tesi universitarie

Motivazioni: perché hai approfondito quell’argomento?

La domanda che ogni laureando dovrebbe farsi prima di iniziare la stesura della propria tesi e poi, periodicamente, anche mentre è impegnato a portarla a termine, è la stessa domanda a cui deve essere in grado di rispondere: perché questa tesi? Quali sono le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questo lavoro?

Se tra le diverse possibili opzioni di argomenti di studio si è scelto di andare a scandagliare proprio l’argomento oggetto della propria tesi di laurea una ragione ci sarà. Ed è questa ragione che occorre essere in grado di spiegare e motivare.

Metodi: oltre a indicare cosa hai studiato, spiega anche come lo hai studiato

Oltre a esporre perché si è scelto di basare la propria tesi proprio su quella materia, su quell’argomento, occorre anche essere capaci di illustrare le metodiche che si sono adoperate per la realizzazione del proprio elaborato. La seconda domanda a cui rispondere, dopo il “perché?” è: “come?”.

Meta: quali risultati hai ottenuto?

Ultima temporalmente ma non ultima in una scala di importanza c’è un’altra domanda: “Cosa hai ottenuto?”. La tesi di laurea è un lavoro che ha un punto di inizio, che comincia con la scelta dell’argomento e si snoda attraverso le varie fasi dell’analisi di esso, ma deve anche avere una meta. Trovare l’obiettivo della propria tesi di laurea e raggiungerlo deve essere un’assoluta priorità di ogni laureando.

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