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Vivere l’università da fuori sede: come gestire casa e coinquilini

Frequentare l’università da fuori sede significa affrontare un cambiamento importante. Conclusa l’esperienza della maturità, scelti il percorso di studi accademico più adatto alle proprie inclinazioni e la città che lo ospita, infatti, non solo ci si ritrova catapultati in un mondo ben lontano dalle logiche delle scuole superiori, ma al tempo stesso ci si cimenta con una nuova indipendenza.

Se si studia nella propria città, oppure se si frequentano università telematiche, il problema non si pone. Ma quando uno studente frequenta un’università lontano da casa propria, si ritrova a dover gestire, contemporaneamente, i mutamenti legati all’inizio dell’esperienza in ambito accademico, oltre che la necessità di dover trovare un nuovo equilibrio vivendo da soli, distanti dai propri affetti e dalle rassicurazioni del “nido”.

Come iniziare a districarsi nel mondo dei fuori sede? Come cominciare col piede giusto la propria avventura universitaria, magari a tanti chilometri di distanza dalla propria casa?

Come trovare casa? Internet ti può dare una mano

Uno dei primi scogli da superare per iniziare la propria nuova vita da studente fuori sede è la ricerca di una camera, quel minimo di spazio vitale in cui poter dormire, studiare e – perché no? – rilassarsi. La scelta è per ovvie ragioni fondamentale, ma come si fa a scovare l’appartamento ideale in una città che magari si conosce poco o non si conosce affatto?

Il web, naturalmente, in questi casi diventa una risorsa preziosa. Se infatti è vero che le bacheche delle università sono affollate di annunci, è anche vero che una matricola ha bisogno di trovare al più presto una sistemazione. Cercare una casa tramite annunci online è quindi un’ottima soluzione.

Ma quali caratteristiche deve avere la casa perfetta? Molto dipende naturalmente dai desideri dello studente. In generale può essere utile tenere a mente alcuni consigli.

Dare la priorità a case con pochi coinquilini

Un appartamento più grande può apparentemente sembrare più comodo. Una casa più ampia, infatti, può sembrare più allettante. In realtà è importante valutare lucidamente ogni aspetto: una casa più grande – e quindi con più stanze – si traduce in un numero maggiore di coinquilini.

È proprio il caso di prediligere un appartamento più ampio, di cui comunque si sfrutterà soltanto una parte, anche se ciò significa avere a che fare con un numero maggiore di sconosciuti?

La scelta è personale, ma il punto cruciale è proprio questo: occorre cioè valutare gli appartamenti non come se ci si dovesse andare a vivere con la propria famiglia, bensì entrando nell’ottica dello studente fuori sede che avrà un numero variabile di coinquilini, probabilmente tutti sconosciuti, con cui relazionarsi.

Non considerare soltanto la bellezza dell’appartamento

Una casa bella e ben tenuta è sicuramente più attraente. Ma uno studente che sta per iniziare l’università lontano da casa deve saper guardare oltre e valutare anche quanto una casa sia comoda.

Ogni volta che si va a vedere una camera occorre chiedersi quanto quella sistemazione sia vicina ai locali in cui si terranno le lezioni della propria facoltà, oppure ad altri punti per così dire strategici, come ad esempio la mensa o il supermercato.

Sono ragionamenti da fare questi, perché – restando all’esempio del supermercato – quando non si dispone di un mezzo proprio, diventa scomodo fare la spesa spostandosi con i mezzi pubblici.

Valutare la casa nel suo complesso, non solo il costo dell’affitto

Per decidere il maniera più consapevole, nei limiti del possibile, qual è l’appartamento migliore per cominciare la propria vita universitaria da studenti indipendenti, occorre avere ben chiare tutte le spese connesse alla propria stanza.

Il canone d’affitto va quindi considerato insieme al costo delle utenze (il prezzo delle bollette è compreso nel prezzo o a parte?) e alle eventuali spese di condominio. Insomma: quando vedete un prezzo che fa gola, non dimenticate che non sempre è tutto oro ciò che luccica.

In alcuni casi le spese aggiuntive possono incidere pesantemente sul costo mensile del fitto. Meglio, qualora sia possibile, pattuire un prezzo “all inclusive”, tutto compreso. La soluzione migliore per evitare brutte sorprese.

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