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Le microimprese nel sistema ospitalità diffusa: il Paese Albergo

Economia
Corso di laurea in Economia e Finanza
Foto Le microimprese nel sistema dell’ospitalità diffusa: il Paese Albergo
Leonardo Cuccia
Laurea Triennale
Università degli Studi di Palermo

Il presente elaborato nasce dall’interesse maturato nei confronti del turismo a seguito dell’attività di tirocinio svolta presso l’Ente Bilaterale Regionale Turismo Siciliano.

In particolare ho focalizzato l’attenzione sul turismo di tipo relazionale e sulla  sua attuazione tramite il progetto di Albergo Diffuso, strumento di valorizzazione territoriale ma soprattutto dei rapporti umani, utile per quei borghi che possiedono tante risorse e potenzialità non ancora utilizzate.

Il Turismo, in Italia come in molti altri paesi, è uno dei settori trainanti dell’economia nazionale. Negli ultimi 50 anni, soprattutto in Italia, questo settore ha avuto un’enorme sviluppo che l’ha portato ad essere equiparato a settori, ritenuti da sempre fondamentali per lo sviluppo di un paese, quali quelli dei trasporti e delle comunicazioni.

L’enorme potenzialità di cui dispone il nostro paese, tra le quali ricordiamo le qualità enogastronomiche e paesaggistiche, unite alla cortesia, al livello di ospitalità  della gente e la pulizia degli alloggi, ha portato questo settore a crescere sempre più in maniera esponenziale. La Sicilia in particolare, ha nel turismo uno dei settori più importanti per il suo sviluppo. Bisogna sottolineare il fatto che, nonostante le enormi risorse disponibili, nella nostra regione molti paesi sono a rischio di scomparsa a causa della mancanza di incentivi atti alla promozione, rivalutazione e internazionalizzazione del territorio. Altri, invece, pur possedendo ottime risorse culturali, paesaggistiche e storiche, soffrono per la mancanza di una maggiore promozione.

Il turismo è una risorsa che ha un’incidenza sul PIL molto notevole. Soprattutto   in regioni come la Sicilia che hanno a disposizione una vasta gamma di offerte da proporre ai turisti, questo è anche una delle risorse fondamentali per il fabbisogno giornaliero. Infatti, essendo costituito da un complesso di beni e servizi offerti da una pluralità di soggetti tenuti insieme dal mercato, costituisce un motore di sviluppo economico piuttosto elevato.

Il modo in cui il turismo trasmette i propri benefici agli altri segmenti dell’economia è semplice: quando il turista spende il proprio denaro, per acquistare una serie di beni e servizi, innesta una reazione negli altri settori che produce dei benefici economici. I soggetti che operano nel mercato, per soddisfare la domanda,  sono  obbligati a reperire dai propri fornitori tutti i beni e servizi di cui un turista ha bisogno e per rendere la propria offerta la migliore possibile. Quindi la spesa iniziale, cioè quella del turista, produce un effetto moltiplicatore all’economia locale in primo luogo, a quella regionale e anche a quella nazionale. Secondo studi realizzati in Norvegia e in Francia,  ad ogni importo speso in hotel è da aggiungere un giro di acquisti sul territorio 2-3 volte superiori.

La spesa turistica, quindi, produce due tipi di benefici: quelli diretti, cioè sui soggetti che operano nel comparto turistico (hotel, ristoranti, bar, ecc); quelli indiretti, cioè sui settori economici esterni a quello turistico, quali l’agricoltura, le costruzioni, i trasporti l’artigianato, che vengono coinvolti nel momento in cui gli operatori devono approvvigionarsi per ricostituire l’offerta.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE/OECD) ha stimato che per ogni 150.000 euro di fatturato generato, il turismo è capace di creare 5-6 nuovi posti di lavoro, principalmente in hotel e ristoranti.

Lo stesso ragionamento si può estendere per l’attrazione esercitata dai prodotti culturali, come sono un museo, un monumento, uno scavo archeologico, un evento e una città d’arte. Anzi, considerando la maggiore propensione alla spesa del turista culturale,  il suo contributo alla spesa locale (che è sia economica che socio-culturale) è tanto più significativo.

Come nel caso precedente si deve operare una distinzione tra impatto diretto e impatto indiretto. Il primo è legato alla semplice presenza del bene culturale, il quale per essere disponibile al pubblico ha bisogno di una organizzazione e di personale (tecnico, scientifico, amministrativo,ecc.), il quale riceverà in cambio stipendi e salari. In questo modo si crea nuova occupazione e quindi nuova ricchezza.

Accanto a tutto ciò vi sono altre professionalità ed altre attività che, operando dall’esterno,  agiscono  indirettamente per il bene culturale come possono essere: laboratori e imprese di manutenzione e restauro, società di pulizie, studi professionali.

Considerando poi i servizi aggiuntivi, quali bar, ristoranti, librerie e attività di merchandising, si è ulteriormente ampliato la sfera dell’impatto indiretto, con conseguenze positive sull’economia locale. Se a tutto questo si dovessero aggiungere pernottamenti e shopping, l’effetto dell’impatto indiretto aumenterebbe ancora, con ulteriori benefici anche per lo Stato che si avvantaggerebbe di nuove entrate tributarie come conseguenza del maggior volume di attività.

Nel primo capitolo mi accingerò ad analizzare il progetto del Paese Albergo nelle sue peculiarità. In particolare esaminerò, partendo dalla sua storia, il suo impatto nell’economia locale e regionale, analizzando i punti di intervento e il piano operativo  del progetto stesso. Il primo capitolo continua evidenziando le differenze tra il modello oggetto del mio studio e l’Albergo Diffuso, una forma di turismo relazionale similare. Concludo il capitolo esaminando le possibili applicazioni che può avere il progetto, focalizzando l’interesse su una tipologia effettivamente  realizzata.

Nel secondo capitolo analizzerò i costi di realizzazione degli interventi da effettuare nel territorio per la creazione o per la ristrutturazione degli edifici, le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del progetto; esaminerò gli impatti economici, le prospettive occupazionali e la ricerca dei finanziamenti. Il capitolo si conclude con la redazione del piano finanziario.

Con il terzo capitolo procedo all’analisi specifica delle diverse strutture ricettive che concorrono alla realizzazione del progetto in esame. Concludo l’elaborato fornendo  le previsioni di investimento e di sviluppo economico di una delle strutture tipiche, analizzando nello specifico le previsioni di fatturato, quelle dei costi fissi e variabili e la stima degli investimenti.

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